22 maggio 2015

Apotheon - Recensione

Il concetto di arte, è un concetto alquanto sottovalutato. Praticamente ogni qual volta si parli di design, di pittura, scultura o architettura, si nomina sempre l'arte e così facendo si attribuisce particolare importanza a ciò che di importante in fondo non contiene proprio nulla. Tutto quello che ci passa sotto gli occhi, tutto ciò che di disarmonicamente estroso o ridondante ci viene propinato come capolavoro artistico, come nuovo standard da registrare in un qualsivoglia ambito, non è altro che mero soggettivismo. Il tentativo di stupire, è soggettivo. Il tentativo di esaltare, è soggettivo. Il tentativo di intrattenere è quasi sempre una messa in opera della nostra soggettività. Come nell'arte, anche nel mondo videoludico si studia la massa, viene reso statistico ciò che piace, ed in base alla percentuale di apprezzamento si tende a presentare prodotti sempre della stessa fattura, fino a che il trend di gusti non tornerà a virare su altro. L'arte perciò, la creatività geniale, perde senso e si spoglia di significato, ovunque ormai. L'oggettività di un'opera, quel fattore che matematicamente riproduce sempre la stessa impressione nei confronti di chi la osserva, quella scientificità di significato, non viene più seguita, non viene più colta, lasciando spazio ad un tentennamento di interpretazioni, di giudizi accidentali e per niente formulati con giusta comprensione. Alientrap Games, attraverso il loro lavoro portato avanti per ben quattro anni, rivelano ai pochi in grado di coglierne l'innata essenza, un'opera che si avvicina di gran lunga al livello di purezza appena citata. Plasmano attraverso la loro tecnica un ponte che rilega racconti epici e sacri ad un celebre antico medium quale il vaso melanoforme greco, modellando ad opera per noi Apotheon.

13 maggio 2015

Mortal Kombat X - Recensione

Quando si parla di videogiochi e si citano memorabili scazzottate, si sta discutendo di picchiaduro e, quando si parla di picchiaduro, è molto probabile che si stia ricordando qualche gioco in tema di fattura orientale. Da sempre è stato così, fino a che pochi anni fa la battaglia, di natura inizialmente videoludica, non ha deciso bruscamente di virare anche fra case di sviluppo, coinvolgendo perciò l'occidente in una appassionante corsa allo beat 'em up per eccellenza. I NetherRealm, con Injustice: Gods Among Us, hanno dato il via ad una vera e propria corsa agli armamenti e, con il nuovo Mortal Kombat X, hanno deciso di scagliare prepotentemente la prima pietra, dritta in faccia al Sol Levante, anzi sulla tempia (perché lì fa più male e schizza via più sangue).

23 dicembre 2014

Grand Theft Auto V - Snapmatic #1

Approfittando del fantastico photo-mode di Grand Theft Auto V, attivabile semplicemente facendo uso dell'app in-game Snapmatic del nostro telefonino, abbiamo deciso di scattare e condividere con voi tutto quel che di bello e meraviglioso ha da offrirci l'open-world made in Rockstar. La nuovissima versione Playstation 4 del titolo ci consente di catturare stralci mozzafiato di paesaggi stracolmi di vegetazione, irradiati da fonti di illuminazione realistiche, tutto quanto sotto il vastissimo cielo che sormonta San Andreas e Blane County.
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#1

20 dicembre 2014

Assassin's Creed: Unity - Recensione

Può succedere a tutti di cadere, basta poi sapersi rialzare. Succede a chiunque, anche a colossi di programmazione e produzione quali la Ubisoft. Si pensa un po più al mercato, agli introiti, al bilancio, alla cadenza annuale forzata di un titolo e si perde lucidità, freschezza. Non si riesce a mettere proprio del tutto a fuoco la situazione, arriva quel momento nel quale non ci si sente completamente padroni della scena, come invece succedeva prima. Il gioco esce, è sugli scaffali: è un gioco enorme, lavorato, annunciato da tempo, fatto pregustare con arguzia e pazienza, ma manca di qualcosa. Manca quel qualcosa che sembrava ovvio, scontato, palese a prima vista, al primo sguardo indirizzato con il solito grande interesse nei confronti del titolo, al momento dell'annuncio, dove tutto poteva prospettarsi finalmente raggiunto e completo.
E' passato tanto tempo, troppo per poter rimanere ancora in sella alla saga (ricominciando da Assassin's Creed: Unity), seguendola come sempre per piccole salite e modeste discese, senza voler proferire parola che possa andare a macchiare quell'universale, quella "quidditas", che dal primo capitolo risultava il perno principale del gioco ma che ora sembra oramai dissolto in fiumi di spasmodica necessità di pubblicazione.

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