6 novembre 2014

Dust: An Elysian Tale - Recensione

L'industria videoludica è capace di regalare, di tanto in tanto, a ciascun videogiocatore, intere ore ben spese difronte titoli importanti e d'alto calibro. Tuttavia, molto spesso certi videogiochi, prima di concretizzarsi in certezze da poter inserire nella nostra console, vagano sotto forma eterea nella dimensione d'aspettativa sostentata dall'hype generale. I prodotti che vorremmo avere subito purtroppo tardano sempre di più a disporsi ordinatamente sugli scaffali dei negozi, le notizie a riguardo sono sempre poche, e non raramente ci si ritrova con veri e propri buchi, se non crateri, di mancanza di divertimento. Mesi sterili come questi che sono passati, dopotutto, ci hanno fatto trepidare in attesa di nuovi rilasci che oramai si accalcano tutti entro lo stesso mese (o periodo di chiusura fiscale), spingendo talvolta le case di sviluppo a spostare le prefissate date di lancio. Fortunatamente esistono gli indie, giochi di produzione indipendente che non soffrono di politiche commerciali troppo fiscali, e che per questo sono capaci di sorprenderci positivamente, dal momento che non ci saremmo mai aspettati un nuovo gioiello tra le mani, degno d'esser spolpato con tutto l'amore possibile, in un periodo tanto buio. Nel mese di ottobre, su Playstation Plus, ci siamo imbattuti in Dust: An Elysian Tale ad opera degli Humble Hearts, ed oggi ve ne parleremo.

Un incipit alquanto misterioso e quasi per niente esplicativo ci introduce in un fitto bosco sconosciuto, nei panni di uno smemorato Dust, ignaro del proprio passato e di ciò che lo attende. Ha fra le mani una mistica arma, o meglio la leggendaria spada di Ahrah, che con voce possente si rivelerà alla nostra volpe antropomorfa come unica certezza della quale dovrà tener conto da qui in avanti. Insieme ad essa uno strano esserino di nome Fidget si presenterà a Dust come guardiana della spada che brandisce, e perciò obbligata a seguirlo ovunque egli deciderà di andare. Se il coniugio fra i tre inizialmente potrebbe rivelarsi troppo affrettato, con il proseguire dell'avventura non si potrà far a meno che apprezzare la complicità genuina che si verrà a creare fra il trio, caratterizzato da personalità molto differenti e spesso in contrasto.
La strada da percorrere sarà d'aiuto non solo per riscoprire noi tessi, ricordarsi chi siamo o cosa siamo diventati ed accrescere le nostre certezze, ma di conseguenza utile anche a scolpire minuziosamente l'eroico guerriero voglioso di spuntare fuori dal blocco marmoreo che lo tiene fermo ed inespresso. Il tutto, come lecito aspettarsi, anche per difendere il valore della libertà difronte lo spietato Generale Gaius, intenzionato nel procedere verso uno sterminio di massa entro le terre che ci ospitano.

L'opera di crescita del nostro personaggio sarà graduale e ben meditata, ed è proprio entro questa caratteristica peculiare che Dust: An Elysian Tale esprime tutta la propria originale eterogeneità. Se da una parte il feeling con il combattimento risulterà immediato e piacevole, per via della sua natura action hack and slash, dall'altra il connubio con innesti RPG rallenterà efficacemente l'approccio al titolo, facendoci soffermare sull'aspetto di personalizzazione del personaggio. Le modifiche apportate non intaccheranno l'aspetto fisico di Dust, anzi si concentreranno prettamente sull'accrescimento delle statistiche generali del personaggio, rilegate alle sfere difensive e d'attacco, alla fortuna, alla sua salute e al supporto che potrà offrire Fidget in battaglia. Tali ampliamenti saranno possibili in due modi: nel primo caso usufruendo delle sfere abilità che guadagneremo tramite punti esperienza ad ogni nemico mandato all'altro mondo, e perciò ad ogni livello superato; nel secondo caso tramite un semplice ma intelligente sistema di crafting d'oggetti capaci, una volta ricreati con le materie prime necessarie, di conferirci potenza, protezione o rigenerazione extra.
Tornando al sistema di combattimento, la soddisfazione ad ogni colpo sferrato crescerà in rapporto alla padronanza che acquisiremo con le differenti combinazioni d'attacco. Saremo in grado di sferrare colpi base, di ricreare turbini d'aria devastanti facendo roteare Ahrah, di lanciare sfere di luce, di fuoco od elettriche tramite Fidget e di combinare tutto ciò al salto, alla scivolata e al doppio salto. Di possibilità ne avrete tante, e spetterà solo a voi decidere quali sfruttare per terminare ogni scontro il più efficacemente possibile e con il maggior numero di concatenazioni combo.
La varietà di Dust: An Elysian Tale fornisce oltretutto un punto in più a favore a tutta la produzione, non solo in quanto a differenziazione di creature nemiche ma anche ad attività da svolgere durante il lineare procedere della nostra avventura. Quasi ogni PNG incontrato potrà esser interpellato, e gran parte di essi ci proporranno missioni extra per nulla forzatamente riempitive. La ricerca di piccole chiavi, sparse per ogni livello, ci terranno impegnati a lungo se avremo il tempo necessario da dedicare anche alla ricerca di forzieri nascosti, alcuni dei quali nasconderanno personaggi bonus da collezione, all'occhio molto familiari. Infine la presenza di arene nelle quali testare la nostra rapidità, la resistenza e l'ingegno, ci stimoleranno ulteriormente, facendoci trascorrere all'incirca tredici ore complessive, senza mai tediarci.
Tuttavia l'aspetto più ineccepibile del titolo risiede nel comparto tecnico. Dust: An Elysian Tale è un vero e proprio disegno danzante, ideato, realizzato e reso vivo quasi esclusivamente dall'estroso Dean Dodrill. Ogni colore, ogni tratto, ogni panorama ed animazione applicata su di esso, tende magicamente ad amplificare ciascuna emozione scaturita da una scrittura buonissima della storia prima di tutto, e poi dei dialoghi. Il doppiaggio risulta credibile, adeguato ed efficace in molte situazioni, nelle quali al contrario la resa banale si sarebbe prospettata alle porte.

L'inaspettata sensazione di pienezza ci è sopraggiunta ad ottobre, proprio grazie a Dust: An Elysian Tale. Dopo mesi passati con nulla di nuovo fra le mani, una ventata d'aria fresca come quest'opera a scorrimento bidimensionale, coniugata perfettamente fra due generi quali l'action e l'RPG, ci ha fatto sussultare anche difronte a tanta bellezza e dote artistica. Malgrado ciò, qualche leggera stonatura la si constata durante alcuni scontri, specialmente le boss fight, che non sempre si presentano ostiche ed impegnative come ci si aspetterebbe. Nulla di estremamente negativo comunque, che verrà del tutto dimenticato da chi saprà davvero apprezzare.
Prendetevi una gratuita vacanza dedicandovi a questo piccolo, emozionante, eccellente titolo, prima che il mese di novembre vi faccia letteralmente esplodere il portafogli.

VOTO: 8.5

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