Danganronpa: Trigger Happy Havoc è una visual novel, remake dell’omonimo gioco per PSP, uscito anni prima. Vi ricordate il vostro primo giorno di liceo? Compagni nuovi, professori nuovi, materie nuove! L’eccitazione è tanta e appena messo piede nella scuola vi sentite pronti a tutto! Oppure uno spaventoso affaticamento vi ha colpito?
Nel caso del protagonista di Danganronpa, Nakoto Naegi, è proprio quello che è successo.
Il ragazzo è stato ammesso nella più prestigiosa delle scuole superiori del Giappone, l’Accademia Kibougamine. Questa scuola raduna solo i migliori alunni del Giappone, ognuno specializzato in qualcosa. Cos’ha di speciale Naegi? Nulla, se non una sfortuna sfacciata: ogni anno uno studente in tutto il Giappone viene estratto a sorte per essere mandato nella prestigiosa accademia, dove, una volta usciti, il futuro è assicurato. Viene addirittura chiamata l’Accademia “Hope’s Peak” (Picco della Speranza?). Ma qualcosa non va. Naegi ha un mancamento appena entrato a scuola e sviene. Si risveglia su un banco. Un primo sguardo intorno a lui gli rivela che qualcosa non va: le finestre sono sbarrate da pesanti lastre di acciaio! Uscito dalla classe, Naegi trova altre persone. Altri 14 studenti, rinchiusi nella scuola, che non capiscono cosa stia succedendo. Mentre disorientati cercano di far luce sulla loro situazione, appare una figura: un orso metà bianco metà nero, che si presenta con il nome di Monokuma. La strana figura si accinge dunque a spiegare cosa stia accadendo: tutti gli studenti saranno internati a vita nell’accademia. L’unico modo per uscire è uccidere uno degli studenti e non farsi scoprire. Comincia così per Naegi e compagni un vero e proprio incubo. Ovviamente nessuno vuole uccidere…ma cosa farà Monokuma, per “indurli in tentazione”?
Danganronpa è una visual novel, un incrocio tra anime e videogioco. La modalità di gioco può essere divisa in tre fasi:
- Tempo Libero. Come dice il nome, in questa fase del gioco potrete aggirarvi liberamente per l’accademia, dialogando con i vostri compagni e cercando di farci amicizia, sbloccando nuove abilità utili più tardi. Sta a voi decidere con quale compagno passare il tempo. Chi può dire quando sarà eliminato…?
- Tempo dell’Investigazione. Dopo aver trovato un corpo, Monokuma annuncia che di lì a poco si terrà un Processo della Classe. Nel tempo concesso tra il ritrovamento e il momento del processo, gli studenti dovranno investigare, cercando indizi che saranno poi utili alla fase successiva.
- Il Processo. Gli studenti si trovano a dibattere su chi sia il colpevole. Le regole sono semplici: se viene indicato come colpevole l’assassino, allora esso verrà giustiziato. Nel caso non venga scoperto, l’assassino avrà salva la vita, e tutti gli altri saranno uccisi. Qui viene la parte più difficile del gioco. Prima di tutto, l’intero gioco è tradotto in inglese e i minidischi non sono semplicissimi da seguire.
- Non-Stop Debate! Un dibattito continuo tra gli studenti. Compito di Makoto è individuare i punti deboli nelle affermazioni dei suoi compagni e usare le prove raccolte nell’ora investigativa (una volta raccolte diventano “proiettili”) e spararle contro i punti deboli. Bisogna avere tempistica e capire quale munizione usare e su quale frase. Inutile dire che la difficoltà aumenta col passare dei processi, divenendo una sfida davvero tosta!
- Hangman’s Gambit. Una specie di gioco dell’impiccato dove dovrete colpire le lettere nell’ordine giusto per scovare una parola. Non è particolarmente difficile.
- Bullet Time Battle, o come mi piace chiamarla, Il Dibattito a mitragliatrice. La prima volta che ho provato il minigioco ho perso almeno 4 volte, poi ho imparato il meccanismo. Non è particolarmente difficile all’inizio. Più in là diventa critico sapere mantenere il ritmo.
- Closing Argument. Il climax del processo. Naegi deve comporre un quadro generale dell’omicidio. Come in un manga, abbiamo diverse pagine e vignette. Alcune di queste mancano e tocca a noi mettere al posto giuste le pagine che ci sono fornite.
Superate tutte le prove con successo e avrete risolto il caso.
Posso riassumere in ciò che ho pensato nei primi minuti di gioco: CHE GIOCO MALATO.
La trama è contorta ma veramente intrigante, i personaggi sono validissimi (Monokuma è il villain perfetto) e il gameplay è difficile ma soddisfacente. Le pecche sono due: essendo una visual Novel, potrebbe non piacervi ed il gioco è completamente in inglese. Per chi non ha conoscenza di inglese sarà un’impresa ardua giocare. Peccato!
Danganronpa ha avuto un sequel, chiama Danganronpa: Goodbye Despair. Uscito anche questo per PSP, presto sarà portato in Italia su PSVita. Inutile dire che sarà l’argomento di una mia prossima recensione.
VOTO: 9



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