21 marzo 2014

Dead Nation: Apocalypse Edition - Recensione

Qualche chilo di cervelli di scienziati pazzi, voglia irrefrenabile di sviluppare armi biologiche in grado di elevarti a nazione suprema nel mondo, un pizzico di potere, qualche miliardo di dollari, un soggetto zero e un inevitabile altissimo tasso di insuccesso in ambito di sperimentazione. Ecco gli ingredienti da amalgamare, neanche troppo bene, per sfornare dopo qualche ora di cottura la solita variante di uno zombie-game in cerca di acquirenti desiderosi di sterminio di massa. Tuttavia si riparla di Housemarque, e tanto più scarna è la struttura narrativa di un nuovo progetto, quanto meglio gli sviluppatori riescono a tirarci su qualcosa non di innovativo, ma di certo fresco. Tutti noi conosciamo Dead Nation, ed ora è tempo di riimpugnare il Dualshock affinchè si possa godere appieno della nuova Apocalypse Edition.

Jack McReady o Scarlett Blake, questi sono i protagonisti che in singolo avremo la possibilità di selezionare a scelta per affrontare le orde di zombie che gradualmente ci si dipaneranno lungo tutto l’arco dei 10 livelli da affrontare. L’immunità dal virus che ha infettato il globo intero ci rende idonei ad un solo ed unico scopo: sopravvivere, avendo ben in mente che l’unico modo più pratico possibile per farlo è sterminare zombie, senza rinunciare alla creatività. Le armi infatti saranno molteplici e variegate fra loro, tutte personalizzabili e potenziabili a suon di danaro ben speso. Mitragliette, lanciagranate, flare, mine, lanciafiamme, molotov. Questi tra i principali gioiellini da poter imbracciare o scagliare contro le masse informi di cittadini in decomposizione. Questi tra l’altro, si differenzieranno molto bene fra loro, suddividendosi per caratteristiche in mutazioni virali particolari o base. Avremo zombie magri ed obesi, con spessi strati adiposi da dover sfilettare; zombie veloci o addirittura altri in grado di richiamare sciami terrestri di mutati al quanto celeri nel muoversi e diffondersi sul campo; zombie dotati di lame affilatissime al posto delle braccia, ed altri in grado di catapultarsi con un sol balzo sul nostro protagonista. A compensare questa nostra inferiorità numerica e alle volte anche di potenza d’attacco, ci viene in supporto la possibilità di poter fornire il nostro eroe di corazze più o meno efficaci a seconda delle loro combinazioni, fra busto, gambe e braccia.
Se quindi in campagna singola il giocatore viene immerso in una marea di contenuti da dover riscoprire in questa riedizione rivisitata anche graficamente (seppur solo ripulita genericamente, e avendo soltanto apportato ulteriori effetti di luce), è in cooperativa che il gioco esprime tutto il suo potenziale. Entro un discreto campo d’azione delimitato da un ellissi verde, i due compagni di sventura potranno agire nella massima libertà dettata dalla voglia di voler provocare carneficine utili alla semplice esaltazione degli stessi, e al proseguo delle varie missioni. Affrontare la campagna in compagnia è divertente ed entusiasmante, e posso garantirvi che le risate o i momenti di indecisione o pericolo da sventare al più presto non mancheranno, con conseguenti successi (bollati da punteggi vertiginosi) o disfatte memorabili. Da tenere in considerazione comunque è che un gioco improntato essenzialmente sulla cooperativa, che spinge i giocatori a collaborare meticolosamente, non può peccare di mala ricerca delle partite e dei partecipanti quando si tenta di accedere alla modalità online.
Entrando nel merito dei contenuti effettivi di questa esclusiva Sony, racchiusa nella Instant Game Collection di Marzo, non possiamo far altro che constatare che rispetto al titolo di partenza (quello uscito su PS3 nel lontano Dicembre 2010) Dead Nation: Apocalypse Edition si presenta come titolo molto più succoso e ricco. Il DLC “Road to Devastation” è presente, e inoltre sono introdotte un altro paio di modalità: in “Arcade” dovremo affrontare un massimo di 6 round nei quali esprimere tutti noi stessi, accumulare punteggi e progressi, che mano a mano ad ogni raggiungimento di checkpoint verranno salvati. La gara di resistenza per eccellenza invece è “Senza Fine”, simile alla modalità Arcade che a differenza di quest’ultima consente un numero infinito di round (senza che questi siano intervallati però da checkpoint) con zombie che man a mano aumenteranno di numero e ferocia. In “Sfida” il gioco si fa più competitivo, e potremo a questo punto mettere a confronto le nostre gesta con quelle dei nostri amici, studiare un diverso approccio al livello nel quale voler battere il punteggio scelto, e dare il meglio di se per primeggiare. Infine “BroadcastMode+”che si rivela un esperimento interessante oltre che un’aggiunta rivoluzionaria nel suo piccolo. Avviando quest’ultima infatti, la nostra partita verrà da subito trasmessa in streaming, abbattendo qualsiasi tipo di impedimento fra noi e gli osservatori, i quali non si limiteranno solamente a commentare ma potranno addirittura interagire con noi votandoci, influenzando positivamente o negativamente la nostra partita, regalandoci magari munizioni extra o crescite di percentuali di morti con l’invio di nuove orde di zombie del tutto inaspettate.
I non-morti di Dead Nation ci ritornano su, pur avendo immaginato di averli da tempo digeriti e assimilati, magari questa volta con un pizzico in più di contenuti per fargli assumere nuovo gusto, nuova verve. Il gioco in se è solido, uno sparatutto frenetico, divertente ed originale per la sua struttura dei livelli isometrica, inquadrati da una telecamera fissa. Il gameplay è assodato, il divertimento assicurato. Peccato per la poca flessibilità del Matchmaking e alla costituzione del gioco in se che alla lunga può anche stancare malgrado la varietà dei contenuti. Acquisto consigliatissimo comunque del titolo, da giocare quasi obbligatoriamente in presenza di un amico per evitare che perdi di fascino se intrapreso, al contrario, da soli. Una nuova alba per i morti viventi.

VOTO: 7

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