Se è vero che da grandi poteri derivano grandi responsabilità, è anche vero che molto spesso questo influenzi il prescelto ad agire solo ed esclusivamente affinchè diventi l’eroe di turno, il beniamino del popolo, l’infallibile paladino dell’umanità. I Sucker Punch rimediano a tale “quasi tradizione”, permettendo ormai da tre titoli a questa parte di poter scegliere a piacimento quale via intraprendere: se quella del male o quella del bene. Nasce così la saga di InFamous, e ad oggi si giunge a Second Son.
Cole McGrath ed Empire City non ci sono più. Il primo, dopo la scomparsa, lascerà all'umanità intera un’eredità a dir poco preziosa. Il gene del conduit è ben lontano dall'essersi estinto, anzi prevarrà nella costituzione genetica di milioni di persone. Ecco che in misura precauzionale viene allestito un dipartimento governativo incaricato di sedare la diffusione del gene, causa unica della nascita di “bio-terroristi” reputati dannosi per l’incolumità pubblica. In pochi anni verranno denunciati e reclusi un numero inimmaginabile di mutati i quali, in via del tutto segreta, verranno sottoposti a sperimentazioni inumane e debilitanti perfino per gente talmente dotata. Questa sarà la sfortunata condizione generale nella quale Delsin, il personaggio principale che piloteremo, riceverà maledettamente a causa di un incidente il potere del fumo. Da una fase primaria di spavento si passerà ad una successiva di rassegnazione e, una volta fatto pratica con tale dono, l’esaltazione nel protagonista sarà il pane quotidiano. Delsin infatti altro non è che un ribelle, sfacciato ragazzo, non curante in linea di massima del prossimo e completamente dedito alla sua arte da strada che esprime a suon di stencil e graffiti. In perfetta antitesi questi sarà affiancato lungo tutta la storia da suo fratello maggiore, poliziotto ligio al dovere, etico, rispettoso delle leggi e soprattutto delle tradizioni amish, comunità indiana nella quale i due convivono. Il rapporto fra i due sarà sempre scenaggiato nel migliore dei modi, e calibrato quel tanto che basta a seconda dell’inclinazione karmica verso la quale verteremo. Il senso di appartenenza, della famiglia, di protezione, l’affetto reciproco si faranno sentire per poi sfociare tutti insieme in un epilogo degno di nota.
Puntualizzando sull'aspetto “karmico” del gioco, InFamous: Second Son sarà fornito di una discreta longevità complessiva, avvalorata non solo dalle innumerevoli missioni secondarie da intraprendere (anche se alla lunga molto noiose e ripetitive) ma anche dagli innumerevoli bivi narrativi che ci si pareranno difronte, liberi di poter scegliere quali affrontare alla pressione di un semplice tasto. Peccato che, mentre le azioni buone determineranno un Delsin eroico e le gesta cattive un Delsin infame, un mix di tali decisioni non comporti un finale neutro od uno sviluppo animico differente dai due precedenti nel giovane ragazzo. Sicuramente questo avrebbe contribuito in una resa ancora più originale e variegata. Fattostà che il vero apporto di freschezza lo si riscontra nello sviluppo dei poteri, direttamente dipendenti dallo status del protagonista. Innanzitutto questi saranno ben tre (o quasi…) e tutti migliorabili sotto ogni aspetto. Il prezzo da pagare sarà solo il giusto numero di frammenti di nucleo energetico raccolti in giro per Seattle. L’utilizzo di ognuno sarà a dir poco eccitante ed aiuterà il videogiocatore senz'altro ad immedesimarsi in una circostanza talmente assurda ed adrenalinica quale essa effettivamente è. Potremo smaterializzarci in fumo od eterea forma di neon, sparare nubi di cenere, raggi di luce viola, planare su onde elettromagnetiche, correre sui muri e lanciarci in volo sopra i tetti della metropoli americana. Non vale la stessa cosa però per il combattimento corpo a corpo, privo di combo e concatenazioni spettacolari di colpi e per questo al quanto scialbo.
La resa grafica del titolo è molto vicina all'essere Next Gen, con effetti particellari ottimamente distribuiti a schermo, una linea d’orizzonte praticamente infinita, effetti di luce piacevoli alla vista e molto realistici (riflessi su vetrate, pozzanghere, asfalto, edifici, ecc…). La differenza fra scene di giocato e di narrazione sono azzerate. Le animazioni facciali lasciano ad occhi sbarrati, con luci ed ombre che contribuiscono autenticamente a definire la modellazione di ogni volto. Meno lo si può dire per quelle in relazione al movimento: non sarà infatti raro incappare in situazioni di compenetrazione poligonale per via di movenze improbabili, sbalzi in aria inaspettati e modalità di arrampicata davvero lente e lontane dall'esser riprodotte con fedeltà. Giova comunque l’osservare l’ottima caratterizzazione tecnica di struttura di Delsin il quale ad esempio indosserà un giacchetto capace di gonfiarsi o distendersi a seconda della situazione fisica nella quale si troverà. Seattle è una città viva, con un buon numero di abitanti, sempre in movimento e intenti nell’interagire con noi in maniera diversa a seconda di come saremo reputati. Le strade, i vicoli, i tetti sono riprodotti rispetto alla controparte concreta in modo eccelso.
Delsin e il suo mondo esaltano ma non convincono fino in fondo. La spettacolarità grafica, l’ottimo comparto tecnico, non compensano le mancanze nell’eccessiva semplicità degli scontri corpo a corpo e la non ottimizzazione delle animazioni di movimento. La difficoltà in termini di gameplay è buona, il fatto che i poteri possano essere utilizzati uno alla volta a patto che vi sia la fonte di energia giusta da assorbire, a mio avviso, non spezza drammaticamente il continuo dei combattimenti, anzi rende il nostro conduit meno “onnipotente”. La ripetitività, al termine della buona mainquest, la riscontreremo molto presto quando affronteremo le attività secondarie, identiche fra loro e semplicemente parcellizzate per ogni quartiere. InFamous: Second Son è quel titolo tripla A che darà inizio ad una nuova categoria di videogiochi, sviluppati e distribuiti solo per i possessori di una console New Gen. Questa sarà la strada da seguire affinchè si possa migliorare e fornire esperienze via via sempre più convincenti e degne delle console sulle quali approderanno, anche in esclusiva. Acquisto tuttavia consigliatissimo che allieverà ancora per un po l’attesa di un vero e potente videogioco.
Comunque sia, “quasi benvenuta” Next Generation!

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