29 giugno 2014

Hotline Miami - Recensione

Un pilota alla Ryan Gosling di Drive, una dimensione onirica lynchiana alla Inland Empire - L'impero della mente ed una violenza inaudita, nuda e cruda che eguaglia quella raccontata da Kubrick in Arancia Meccanica. Ora amalgamate per bene gli elementi, lasciateli raffreddare ed infine tritateli spietatamente sino a raggiungere la più fine delle polveri, la più elementare delle forme in computer grafica, il pixel. Ognuno di questi pomperà di linfa propria, di una energia possente e straripante, e solamente attraverso le menti della coppia Dennaton Games questi potranno esser riordinati per dare vita ad un prodotto, quale Hotline Miami, che necessita di spappolameti cranici e cazzotti sulle gengive per potersi autobilanciare in tutta la sua cosmica natura eruttante.

"Salve, dovrebbe essersi intasata una tubatura nell'appartamento della cinquantanovesima. Salga su e risolva il problema. La ringraziamo!" *click*.
Un esempio delle semplici mansioni le quali il nostro Jacket, personaggio misterioso che impersoneremo, sarà abituato a portare a termine. Il sogno di qual si voglia idraulico: un lavoro facile pulito e pratico da soddisfare. Peccato che quasi sempre quel che passa per la segreteria telefonica di Jacket sia un messaggio da decodificare nella sua possibile bivalenza di significato logico. Molto spesso le tubature non sono da ripulire, anzi sarebbe consigliabile sradicarle dal lavandino in questione per sbatterle in fronte con veemenza, fino a prosciugare dal sangue la testa dello scagnozzo preso di mira. E' pur sempre un lavoro sporco certo, che va affrontato però in questo caso senza considerare un domani, a viso aperto e magari, nel frattempo, celato dietro una maschera zoomorfa. Non impiegheremo molto nel comprendere quanto di malato vi sia in un gioco come Hotline Miami e quanto tale disturbo sia all'ordine del giorno nel cervello del mascherato alter ego, il quale ci trasmetterà tramite analogici e polpastrelli un morbo virale scatenante voglia di uccidere, che dovrà obbligatoriamente fare il suo corso e scemare dopo poche ore. Il bisogno incessante di trucidare mafiosi russi e non solo sarà ripagato ogni qual volta risponderemo ai messaggi lasciatici in segreteria da sconosciuti mandanti e, di pari passo, tre figure altrettanto mascherate, ogni tanto, nel proseguo dei quindici capitoli, cercheranno di allertarci lasciandoci intuire che tutti questi massacri (o meglio la "carriera" da sicario che intraprendiamo) non gioveranno certamente al nostro prossimo futuro.
La trama perciò, mai banale, con un apprezzabilissimo finale e sviluppata con la stessa fluidità che riscontreremo nell'approccio alle carneficine di ciascun capitolo, si dipanerà nel corso di cinque o sei ore buone, lasciando successivamente il giocatore capacitato di poter rigiocare liberamente ogni livello alla ricerca del punteggio migliore. La rigiocabilità risulta essere un punto fondamentale che cerca di bilanciare oltretutto la ripetitività naturale dell'opera Dennaton Games. 

Contenutisticamente parlando, rispetto alla versione PC rilasciata per prima, su PSVita non viene aggiunto purtroppo nient'altro di nuovo, affidando pur sempre nelle mani di chi lo gioca, un indie game dal gameplay che lascia sempre basiti grazie al suo perfetto rapporto fra immediatezza e divertimento costante. La precisione dei comandi è impressionante, la scorrevolezza dei movimenti e delle azioni omicide ha pochi eguali, ed il tutto conferisce una velocità d'azione esaltante nella sua esecuzione, positiva o negativa che sia. Per l'appunto potremo agire incappando in una riuscita execution move cruenta del nemico o con la stessa facilità in una immediata, indolore, spettacolare morte con budella al vento. Per l'appunto l'elemento geniale del titolo risulta essere proprio lo studio intelligente dei percorsi quasi sempre pre-programmati degli scagnozzi, invogliando il videogiocatore a dosare l'affluire di adrenalina in corpo, mantenendo il senso strategico sempre in vita, riuscendo in questo modo a limitare le morti di Jacket moltiplicando invece il punteggio delle uccisioni compiute perfettamente una dietro l'altra. Mazze da baseball, trapani, forbici, martelli, katane, fucili a pompa, uzi, mattoni e padelle roventi saranno solo alcuni dei ferri del mestiere utilizzabili e distinguibili in armi da lancio, mellee (armi bianche) e da fuoco. Un vero e proprio tripudio di sadiche varianti d'uccisioni.
Graficamente non avremmo forse potuto richiedere di meglio, o forse visto il risultato ottenuto con pixel e telecamera costantemente fissata in alto, a questo punto non ci sentiremmo minimamente di immaginare un Hotline Miami diverso da come oggi si presenta. La visione "granulosa" degli eventi immerge in una atmosfera volutamente retrò, anni 80, pienamente indie. Da non sottovalutare infine quel che riesce a dare un senso a tanta violenza insensata, ovvero la colonna sonora. Tracce come M|O|O|N - Hydrogen convertono le mere, naturali pulsazioni venose dovute alla necessità costante di farsi strada stampando sangue ovunque, in fruttuose vibrazioni cerebrali che ci sincronizzano con una perfetta sequela di ritmo e precisione di movimento, riuscendo a farci gustare le nostre azioni non tanto per la loro illogica asprezza quanto per la loro perfetta scansione. Come se non bastasse le OST smetteranno di suonare una volta completato il capitolo che dovremo ripercorrere a ritroso per raggiungere la nostra auto: niente di più suggestivo il prendere coscienza degli ettolitri di sangue versati stanza dopo stanza, nel più completo silenzio.

Se avete una PSVita acquistate Hotline Miami, senza se e senza ma. Il prezzo è ottimo (ad oggi si aggira intorno agli €8,00) considerando anche la funzione cross-buy con PS3. Potrete odiarlo, perciò non capirlo a fondo, o magari potrete apprezzarlo, per questo valutando essenzialmente la sua divertente violenza. In pochi lo eleveranno a piccolo grande capolavoro del suo genere, captandone ogni sfaccettatura stilistica.
Hotline Miami si lascerà comunque odiare, apprezzare o (per modo di dire) osannare, non importa, tanto vi avrà comunque trasformati, seppur per poco, in schifosi fottuti assassini.

VOTO: 9

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