29 agosto 2014

Monster Hunter Freedom Unite - Recensione

La saga di cacciatori di belve sbarcata nel 2005 su Playstation 2 ottenne buon successo permettendo alla Capcom di sviluppare il seguito. Esce così Monster Hunter G, seduito del capostipite, gioco di cui verrà realizzato un porting per PSP, Monster Hunter Freedom. Gli sviluppatori però non si fermano e prediligendo purtroppo il Giappone, rilasciano nel paese del Sol Levante esclusive come Monster Hunter 3rd. Ma noi non vogliamo piangere sui giochi negatici dalla Capcom, che comunque rilascia Monster Hunter Freedom 2 (porting di 2nd) e la sua “espansione”, il mitico Monster Hunter Freedom Unite.

50 milioni di persone sparse su tutto il pianeta hanno avuto il piacere di consumare fino al midollo il gioco per PSP più venduto di sempre. Questo grande successo non si è fermato alla console di Sony e recentemente il titolo è sbarcato su dispositivi iOS. Per ora rimane quindi un’esclusiva Apple.
La trama è semplice. Il nostro obiettivo è infatti quello di uccidere il terribile Tigrex, tiranno delle nevi, per ottenere la nostra vendetta. La vorace Viverna ci attacca sulle montagne appena iniziato il gioco, costringendoci alla ritirata. Veniamo quindi accolti nel villaggio di Pokke; qui l’ex-cacciatore, lui stesso vittima del mostro, ci dona un’armatura e delle armi costruite con ossa affilate.
Sarà nostro dovere proteggere il villaggio e arricchirlo grazie ai materiali ottenuti con la caccia, materiali che ci permettono di forgiare nuove armi o potenziare quelle che già abbiamo per ottenere un set completo di elementi (Tuono, Acqua, Ghiaccio, Fuoco, Drago) da utilizzare contro i mostri vulnerabili a uno dei cinque esistenti. Ritroviamo anche tre status da infliggere tramite armi o oggetti: Sonno, Paralisi e Veleno. Il gioco verte quindi su una continua opera di potenziamento d'armi ed equipaggiamento, senza tralasciare la creazione di nuovi oggetti che ci aiuteranno in battaglia (Pozioni, Mega-Pozioni, Trappole ecc…) contro mostri sempre più temibili. 
La visuale in terza persona ci permette di tenere sotto controllo il mostro da cacciare e l’ambiente circostante, spesso infestato da mostri più piccoli. Le classi di combattimento sono due: l’artigliere che utilizza balestra leggera o pesante ed arco, e lo spadaccino che dispone di varie tipologie di armi, quali spada e scudo, doppie lame, spadone, katana, lancia, lancia-fucile, martello e corno da caccia. Le armi si distinguono per danno e per velocità di attacco, alcune sono fornite di scudo, altre no. Tutte hanno quindi la loro peculiarità; per esempio scegliere la katana non ci fornirà uno scudo perciò, equipaggiata quest'ultima, potremo solo schivare gli attacchi nemici. La mancanza di difesa viene compensata ad ogni modo da un attacco molto alto e combo infinite (che tuttavia il mostro può interrompere con i suoi contro-attacchi).
La versione per iOS, che stiamo analizzando, non presenta particolari difetti nel sistema di combattimento, come per PSP. Il porting è eccellente, anche se ci vorrà un po’ per prendere la mano con i comandi, in quanto per completare una combo è necessario la pressione dello schermo e subito dopo uno slide, azione non affatto semplice per chi ha delle dita di una certa grandezza e rischia di occupare gran parte dello schermo con il solo pollice. Ciò non ci ha impedito comunque di cacciare un Giadrome senza particolari problemi. Per ovviare a certe sbavature intrinseche alla natura mobile del porting, la compatibilità con i controller MFi rende il telefono una handheld degna di un videogiocatore.
Le migliorie apportate sono principalmente legate alla grafica, alla portabilità e nel multigiocatore. La saga Monster Hunter esprime tutto il suo potenziale proprio in multiplayer e, la possbilità di giocare in WiFi, rende questo porting migliore della versione originale che permetteva di giocare con amici solo in locale. Le texture sono state ridisegnate per lo schermo retina degli iDevices e, anche se non abbiamo la possibilità di misurare gli FPS, il gioco non subisce rallentamenti e il cambio di visuale non risulta legnoso come su PSP. La versione per iOS sotto questi punti di vista compete (grafica HD e Multiplayer WiFi) con la versione di Monster Hunter per Wii U, ovvero Monster Hunter Tri Ultimate.
Abbiamo quindi notato l’impegno della Capcom nel trasportare una delle sue punte di diamante su smartphone in modo impeccabile, eludendo le limitazioni del touch-screen grazie alla compatibilità con controller bluetooth. Il Multigiocatore oltretutto aggiunge ore di divertimento e, l’unico difetto forse, è il touch-screen, scomodo per alcuni. Lo scontento viene però alleviato grazie all'auto-lock dei mostri, i quali con un tap vengono inquadrati e fermati dalla telecamera entro un mirino rosso, innovazione comparsa tra l'altro già con Monster Hunter Tri Ultimate per 3DS. Ci troviamo di fronte a un titolo eccezionale che per poco più di 10 euro ci assicurerà ore e ore di gioco.
Buona Caccia Nobodies!

VOTO: 8.5

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