28 agosto 2014

The Walking Dead: Season 2 - Recensione

Mi rifiuto categoricamente di spiegare chi è la Telltale Games. Vincitrice del premio "Game of the Year" con la prima stagione di The Walking Dead, la casa di sviluppo ritorna sulla cresta dell'onda con il secondo capitolo della saga che sta facendo impazzire fra serie televisiva e fumetto.
Esce il 26 Agosto l'ultima parte della seconda stagione, quinto episodio e fiore all'occhiello del videogioco. Non vengono tradite le aspettative dei fan e, addirittura, si compie un balzo da gigante in grado di colpire dritto al cuore ogni giocatore. "No Going Back", ultimo episodio di stagione, chiude gli avvenimenti e per la prima volta lascia tutti a bocca aperta. Dove prima ci si aspettava comunque di avere un determinato risvolto nella trama, questa volta la casa produttrice gira la chiave della porta e con un twist ci abbandona pieni di curiosità in attesa della già annunciata terza stagione.


Clementine è cambiata, è cresciuta e non si può più permettere di comportarsi come una ragazzina della sua età. Lei è una di quelle persone che necessitano di diventare grandi prima del dovuto, di quelle che quando hanno perso tutto, l'unica cosa che rimane loro è essere forti. Riprendiamo in mano quella che un tempo era solo una fanciulla; la sweet pea di Lee Everett la ritroveremo solo più avanti. La necessità di sopravvivere inizia ad incombere anche su di lei.
Iniziamo perciò sin da subito con quello che è il punto forte e portante di The Walking Dead: la storia. Frammentato da cinque capitoli ("All that remains", "A house divided", "In harm's way", "Amid's ruin" e "No going back"), il gioco propone quella che da un po' di tempo a questa parte è la firma distintiva di Telltale Games: una storia avvincente nella quale non ci limiteremo meramente nello sparare a mitraglia spianata verso zombie, spaccare cervelli od altro. In The Walking Dead, i giocatori vivono. Vivono attraverso gli occhi di una ragazzina, si trovano coinvolti in un mondo privo di pietà e compassione. Lo si potrebbe definire come un gioco distante anni luce dagli altri, e questo lo si denotava già dalla prima stagione. Ogni nostra decisione, ogni deviazione di percorso e tutto ciò che Clementine farà, andrà a cambiare il corso degli eventi. Tuttavia ricordiamo che non sempre è stato così. Dove doveva esserci una sorta di differenza decisionale, alla fine il risultato era sempre lo stesso ma, con "No Going Back", le cose sembrano cambiare.

La seconda stagione è piena di alti e bassi, la narrazione a volte risulta un po' lenta e gli eventi non sembrano essere coerenti fra di loro, lasciando poca decisione al giocatore. Malgrado ciò si riprende velocemente in un secondo tempo, coinvolgendo e incollando allo schermo, inaspettatamente. Telltale Games sa sempre come tirare le briglie del gioco, spingendolo un passo avanti rispetto a titoli contemporanei, e questo gli va riconosciuto. Nonostante lo stile molto più comics, The Walking Dead ha poco da invidiare a giochi quali The Last of Us. Hanno stili e storie diverse, ma ciò non toglie che la stessa attenzione e cura ai particolari sia stata data anche a questo gioco, specialmente sul piano emozionale e narrativo.
Per fare una recensione come si deve su The Walking Dead occorrerebbe spezzare il gioco in cinque parti, poichè ogni capitolo necessita la sua analisi ed il suo giudizio, ma dovrò accorpare tutto e dare un parere tecnico e visivo all'intero gioco.
Il gioco ha uno stile tutto suo - un po' cartonato - dovuto al fatto che il videogioco prende ispirazione dall'omonima serie a fumetti di Robert Kirkman. Si distacca completamente dalla storia originale e ci ripropone nuove trame e freschi ambienti.
Sviluppato con un engine proprietario - Telltale Tool - il gioco risulta particolarmente fluido e ben curato: i movimenti dei personaggi e dell'ambiente risultano ad esempio molto armoniosi e meccanicamente corretti. La stessa cura per i personaggi è stata dedicata appunto all'enviroment, nel quale un giocatore si immerge totalmente senza magari rendersi conto di cose che solo chi ha l'occhio critico, di chi sa come queste cose vengono fatte, può vedere. Molto apprezzata la cura a livello texturing e lighting, che regala al gioco un'atmosfera ricercata. 
Tirando le somme della seconda stagione, The Walking Dead a volte ha qualche calo, a volte no. Convincente nel suo voler richiamare ancora una volta lo stile delle graphic novels e coinvolge lasciando libero arbitrio - o quasi - al giocatore per le scelte da affrontare. Il gioco ha il suo potenziale merita di essere nella libreria di ogni giocatore. L'ultimo titolo di Telltale Games emoziona, regala ore di gioco avvincenti, fornisce la possibilità di vivere in un mondo non proprio e provare la gentilezza, la rabbia e il tocco del cuore di Clementine.
Per quanto ci riguarda rimarrà per sempre - con la stagione precedente - uno dei giochi che ci sentiamo di consigliare vivamente, nella speranza che Telltale Games non ci tradisca con l'eventuale, e al quanto probabile,  terza stagione.

VOTO: 9

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