26 agosto 2014

Topolino e le sue avventure - Rubrica

Siamo nel 1996, un anno carico di forti ricordi, caratterizzato da titoli e console che faranno la storia nel campo videoludico. La Nintendo rilascia una delle sue console più famose, il Nintendo 64 e la Bandai il Tamagotchi. Inoltre viene fondata la Valve Corporation. Si rilasciano il secondo e il terzo titolo della saga Pokemon, ovvero Pokemon Rosso e Blu; sul mercato vanno anche Metal Slug, Tomb Raider, Crash Bandicoot, Quake, Diablo e Resident Evil. Un'annata colma di titoli che ancora oggi vengono riconosciuti come capolavori, i quali hanno dato inizio a saghe immortali e considerate standard dai quali partire per sviluppare, a seconda del genere. Fra queste colonne portanti già citate però si fa spazio timidamente un titolo sviluppato dai Traveller's Tales, che vede protagonista il conosciutissimo topo di casa Disney, in un viaggio fra passato, presente e futuro in quelli che sono alcuni dei capolavori che lo hanno plasmato nel personaggio di oggi. Sto parlando di Topolino e le sue avventure.

Ci troviamo davanti ad un platform Bidimensionale ben strutturato, nato per SNES e portato successivamente su PlayStation. Come già detto ci troveremo in viaggio fra alcuni dei lungometraggi e cortometraggi più famosi della Disney con protagonista Topolino: "Steamboat Willie", "The Mad Doctor" e "Il principe e il povero" solo alcune delle pellicole usate per ricreare le ambientazioni dei livelli da noi giocate, dove impersoneremo Topolino, dovendo avanzare lungo varie sequenze risolvendo enigmi e sconfiggendo nemici e boss.
In se i comandi sono pochi e semplici: oltre al movimento sull'asse orizzontale avremo la possibilità di saltare, lanciare biglie e chinarci. Esigui ma essenziali.
Durante le varie sessioni di gioco troveremo oggetti utili alla sopravvivenza: è possibile imbattersi in "stelle" che ci restituiranno un punto ferita, in "biglie" che Topolino sfrutterà per l'attacco e in "orecchie", di quest'ultimo, che ci forniranno una vita extra.
Le modalità attraverso le quali poter affrontare il gioco saranno ben tre. attraverso le prime due potremo far uso comodamente dei checkpoint a nostra disposizione piazzati strategicamente in ogni livello, mentre nella terza ed ultima non ne potremo fare uso. Oltretutto, solo una volta aver affrontato e completato questa difficoltà, si potrà avere accesso ad un livello segreto ulteriore.
I livelli, strutturati secondo un level design eterogeneo, consentiranno un'approccio ragionato ad ogni scontro, permettendoci di affrontare i nemici in più modi, ovvero lasciando a noi la scelta di usare l'arguzia o puntare per uno scontro più diretto.
Il titolo graficamente riprende lo stile dei classici disegni Disney, con forme tondeggianti e colori accesi e brillanti, accompagnati da musiche che si adeguano alle melodie usate nei vari cortometraggi e lungometraggi ai quali l'intero titolo si ispira.
In conclusione Topolino e le sue avventure risulta un gioco godibile a tratti, incantevole dal punto di vista tecnico, ma al quanto frustrante in termini di meccaniche di gioco, specialmente per quanto riguarda i combattimenti. Le hitbox imprecise e i comandi relativi ai movimenti leggermente in ritardo, inficiano alla fine il tentato buon confezionamento di un titolo dal grande potenziale. Non vi sarà da meravigliarsi infatti se molti di voi, in età fanciullesca, fallirono nel tentativo di completare definitivamente l'opera Traveller's Tales. Tuttavia, l'insieme delle componenti apprezzabili, lo innalzano al livello dei pochi migliori titoli non originali di sempre. 
Hey Pluto!

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