25 agosto 2014

Wolfenstein: The New Order - Recensione

La seconda guerra mondiale è uno degli eventi più ricordati dal mondo, cui trema al solo pensiero della follia egemonica di Hitler. E molti si chiedono: cosa sarebbe successo se avesse vinto la guerra? I MachineGames, con il loro Wolfenstein: The New Order, ci introducono a questo inaspettato, distopico scenario alternativo, quasi come a catapultarci in una realtà parallela che viaggia totalmente al contrario rispetto alla nostra, da quel lontano 1 settembre 1939.

1946: il soldato americano William J Blazkowicz si trova in missione per tentare di risollevare le sorti della guerra, la cui vittoria è praticamente in mano nazista. La Germania è infatti riuscita a mettere le mani su una tecnologia di altissimo livello: robot giganteschi, cani corazzati con fauci metalliche e molto altro. La missione non finisce esattamente bene, e Blazkowicz termina in un manicomio, in stato vegetativo, salvo brevi sprazzi di coscienza, per ben 14 anni. Al suo risveglio, nel 1960, il mondo è totalmente cambiato: la Germania ha vinto la guerra e domina il mondo. Blazkowicz decide di unirsi alla resistenza per cambiare nuovamente la storia.
Prendiamo dunque il controllo del nostro soldato e andiamo a sparare a qualche nazista! Ma come affrontare orde di soldati armati fino ai denti con una tecnologia molto superiore a quella normale? Un coltello andrà più che bene. Quasi tutti i livelli del gioco possono essere affrontati in due modi differenti. Se aveste voglia di darvi una mossa per vedere cosa succede, basterà accoltellare i comandanti nazisti e ripulire la zona in poco tempo. Altrimenti potreste approcciare usciendo allo scoperto con le armi spianate e fare una vera e propria strage. Entrambi i metodi funzionano piuttosto bene, ed è qui che Wolfenstein: The New Order mostra un suo punto di forza e un suo punto debole. Le IA sono estremamente stupide. Basta stare accovacciati in un punto anche poco nascosto e, una guardia che vi passerà accanto, poserà lo sguardo su di voi andandosene poi senza battere ciglio. A quel punto basterà andargli alle spalle e lanciarvi un coltello, per vederlo accasciarsi a terra morto. Un compagno vicino oltretutto non sentirà neanche il tonfo.
Sebbene l’arsenale di armi non sia molto vasto, ogni parte dell’arma è rappresentata fin nei minimi dettagli. Una caratteristica molto apprezzabile è la possibilità di equipaggiare due armi dello stesso tipo (persino due fucili di precisione!). Ciò offre più potenza di fuoco, ma non potrete mirare (non sto scherzando, potete andare con due fucili di precisione in mano!). Il punto di forza sta proprio qui, ed è una delle cose che più si apprezzano: lanciarsi in combattimento, sparare a destra e a manca, vedere il riflesso delle esplosioni dei colpi illuminare i fucili che state imbracciando, vedere nazisti che cadono a terra completamente crivellati. Vi farà sentire invincibili, ed è una sensazione grandiosa. Impossibile però affrontare il gioco così ad ogni livello: troppi nazisti vi uccideranno in pochi secondi.
La grafica è ottima, ma di un gradino più basso rispetto ad un gioco esclusivamente per PS4. Il livello di difficoltà è elevato. Sebbene abbiamo affrontato il gioco in modalità normale, in certi punti del gioco ci siamo ritrovati a rintanarci in qualche angolino con la vita agli sgoccioli, mentre decine di proiettili sibilavano a pochi metri dal naso del nostro Blazkowicz. In alcuni punti ci capiterà di optare per la strategia d'evasione di alcuni combattimenti, talmente risulteranno difficili già a prima vista. La modalità Uber perciò deve essere qualcosa di spaventoso.
In quasi ogni capitolo, oltretutto, troverete un potenziamento d'arma (anche il doppio fucile da cecchino avrà un senso!). Questo aumenta lievemente la variabilità dello stile di gioco, nonostante ci si affezioni particolarmente ad un arma in particolare (ehilà, doppio fucile a pompa).
Anche la storia offre forti emozioni: amore, amicizia e tanta, tanta violenza. I video sono di ottima qualità e così il doppiaggio…che però non si sente. Più volte non si riesce a capire cosa stiano realmente dicendo i personaggi, e sarà meglio risolvere in questi casi affidandosi ai sottotitoli.
Molti hanno criticato l'assenza del multiplayer, e molti saranno rimasti scettici difronte il tentato acquisto. Vi diciamo che dovranno totalmente ricredersi già nei primi venti minuti di gioco. La rigiocabilità è alta e invogliata. Per ottenere tutti i trofei dovrete setacciare i luoghi di battaglia in lungo e in largo, per trovare oggetti d'oro e potenziamenti della vita.
In conclusione, ho trovato Wolfenstein: The New Order un gioco completo e veramente ben fatto. Ottima storia, personaggi, armi e gameplay. Perde un po' nella stupidità dell'intelligenza artificiale e nel basso volume del doppiaggio (per lo meno per quanto concerne la versione italiana). L'eccellente programmazione di approccio a ciascun livello e l'enfatizzata rigiocabilità propostaci, rende in definitiva l'ultima opera MachineGames uno dei primi titoli next-gen degni di esser considerati tali, per lo meno per il livello di intrattenimento che offre.

VOTO: 9

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