18 marzo 2014

Contrast - Recensione

Si inizia con il recensire un gioco, apparso sulla scena videoludica il 15 Novembre 2013 su PC, che ho avuto il piacere di provare solo successivamente, di conseguenza all'acquisto della next-gen console targata SONY. Titolo riscattato per zero euro, avendo sottoscritto un abbonamento al Playstation+ (prezzo standard 15€).

Contrast è un prodotto indie davvero particolare, definibile quasi come bivalente. Di configurazione non è altro che un semplice gioco di stampo "adventure" che quando necessario, alla sola pressione di un tasto, muta totalmente di struttura per divenire un "platform" a tutti gli effetti. La breve storia narrata passo passo dalla protagonista complementare al nostro personaggio, vede appunto una bambina di nome Did affiancare quasi in maniera simbiotica la propria amica immaginaria Dawn. Proprio questa interpreteremo, e sempre lei con i suoi particolari poteri conferirà al gioco una confettura molto originale. Questa infatti, come citato in precedenza, consisterà nel fatto che Dawn sarà in grado di variare stato fisico e dimensionale del proprio corpo ogni qual volta ci imbatteremo in giochi di alternanza fra luci ed ombre. Tale caratteristica di gameplay ci lascia pensare sin dalle prime battute del titolo, quanto ben di Dio possa prospettarcisi proseguendolo. Eppure, seppur la sceneggiatura sia alquanto ridotta all'osso ma comunque godibile, lo svolgimento della trama in toto non sfiora le 3-4 ore, tempo assai esiguo e perciò incapace di farci apprezzare appieno quanto appena appreso in termini di giocabilità. 
L'ambientazione consente un'immersione totale e ulteriore nel susseguirsi delle vicende e degli enigmi che le giovani ragazze dovranno affrontare; una scenografia anni '20 resa suggestiva da un senso di "tempo sospeso" dovuto alla raffigurazione dei limiti del campo di gioco, ambienti totalmente distorti, con frammenti di asfalto che fluttuano su voragini oscure, lampioni che si stagliano nel cielo, pezzi di palazzi distaccatisi dalle strutture centrali quasi ignari di cosa significhi esser ancorati ad una legge fisica quale la "gravità". Il tempo sembra fermarsi, l'interazione con l'ambiente circostante è del tutto nulla, e il tutto comunque non priva di singolarità e fascino l'ambiente circostante, consentendogli di acquisire uno stato onirico, di dimensione del sogno e del surreale.
Il soundtrack è pertinente e molto orecchiabile. Ancora di più lo sono le voci originali dei personaggi, in inglese, apprezzabilissime (soprattutto quella del padre e della madre di Did in parecchie circostanze).
Contrast è un indie assai unico nel suo genere, godibile finchè ignari dell'effettiva durata dello stesso. La longevità bassissima lascia con l'amaro in bocca, quasi facendoci pensare di trovarci difronte ad una demo di un qualche gioco che sfrutta un sistema di gioco dal potenziale enorme, ma del quale vuole darci per ora giusto un assaggio.
Non è assolutamente un titolo da acquistare a prezzo standard, ma comunque da giocare se avrete la fortuna di trovarlo ancora tra i gratuiti offerti dall'abbonamento PS+. Lasciatevi ispirare, incantare, stregare, ammaliare, trascinare in altro con l'immaginazione per poi lasciarvi precipitare frettolosamente del baratro della realtà regolata da leggi troppo tecniche, poco leggere ed eteree come quelle che al contrario avremo il piacere di sfruttare solo grazie a Dawn. Per troppo poco, una frazione di secondo...oppure per un tempo inconcepibile vista la natura di Contrast, fatto della stessa sostanza dei sogni?

VOTO: 6

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